Il 30 settembre l’ex sindaco di Riace Domenico Lucano (indipendente di sinistra) è stato condannato dal Tribunale di Locri, con sentenza di primo grado, a 13 anni e due mesi di reclusione per una serie di reati legati alla gestione dell’accoglienza dei migranti.

Come spesso accade, la politica si è subito divisa sulla decisione dei giudici. Tra coloro che gli hanno inviato messaggi di sostegno, chi lo ha attaccato e chi ha preferito non esprimersi, abbiamo fatto il punto sulle posizioni dei principali schieramenti.

Il caso Mimmo Lucano, in breve

Prima, ricapitoliamo i passaggi essenziali della vicenda che fino a questo momento ha coinvolto l’ex sindaco di Riace (Calabria). Sottolineiamo che quella nei confronti di Lucano è una sentenza di primo grado: per il giudizio definitivo – fino al quale, in base alla Costituzione, qualsiasi imputato è da considerarsi innocente – bisognerà attendere la sentenza di appello e l’eventuale ricorso in Cassazione.

Lucano è stato sindaco di Riace per tre mandati consecutivi, dal 2004 al 2018. La possibilità per una stessa persona di essere rieletta oltre il limite dei due mandati è prevista attualmente solo per i comuni sotto i 3 mila abitanti. Questo è il caso di Riace, che ne conta poco meno di 2 mila.

L’inchiesta che ha portato alla condanna di primo grado nei confronti di Lucano ha preso il nome di “Xenia” ed è iniziata nel 2018, quando il Tribunale di Locri ha disposto gli arresti domiciliari per l’allora sindaco di Riace. Erano infatti emerse presunte irregolarità nella gestione dell’accoglienza dei migranti, di cui Riace era da tanti considerato un modello. Tra le accuse rivolte a Lucano c’era quella di organizzare “matrimoni di convenienza” tra cittadini del posto e donne straniere, per favorire la permanenza di queste ultime in Italia. Inoltre, secondo gli investigatori, il sindaco avrebbe affidato senza una gara d’appalto regolare il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti a due cooperative locali.

Ad oggi l’accusa di aver organizzato “matrimoni di convenienza” è venuta meno, ma nel frattempo il tribunale ha notificato a Lucano altri capi d’accusa, sempre legati alla gestione dei migranti, che vanno dalla truffa fino all’associazione a delinquere. Per questa serie di reati, come detto, il 30 settembre Lucano è stato condannato in primo grado a 13 anni e due mesi di carcere.

Vediamo adesso le varie posizioni su questa vicenda del centrodestra, del centrosinistra e del Movimento 5 stelle.

La destra all’attacco di Lucano

Poco dopo l’annuncio della sentenza, dalla Lega sono partiti duri attacchi nei confronti dell’ex primo cittadino di Riace. Tra i commenti più duri c’è quello dell’europarlamentare leghista, nonché ex candidata presidente della Toscana, Susanna Ceccardi. Su Twitter Ceccardi ha scritto che nei confronti di Lucano, «icona della sinistra immigrazionista», è arrivata una «condanna durissima e meritata». Anche il segretario Salvini si è espresso sulla vicenda, collegando la sentenza nei confronti di Lucano con lo scandalo di droga e prostituzione che ha coinvolto il suo storico social media manager Luca Morisi. Su Facebook Salvini si è chiesto polemicamente se ci siano «giornalisti e politici di sinistra indignati» per la gestione dell’accoglienza dei migranti da parte di Lucano, per concludere: «No, sono tutti impegnati a fare i guardoni in casa altrui…».

Anche da Fratelli d’Italia sono partiti attacchi pesanti all’ex sindaco Lucano. Su Facebook il senatore Edmondo Cirielli, ad esempio, ha scritto che la sentenza contro Lucano è «esemplare» e «che dietro il buonismo non ci sono altro che interessi economici e sfruttamento della disperazione». Daniela Santanché, anche lei senatrice di Fdi, si è scagliata contro lo «spreco» di soldi pubblici e le «scelte editoriali» della Rai per aver prodotto nel 2017 “Tutto il mondo è paese”, la fiction ispirata alla storia di Lucano e non ancora andata in onda. Il coordinatore nazionale di Fdi Guido Crosetto ha invece preso una posizione garantista, mettendo sullo stesso piano gli attacchi di Salvini sul caso Lucano e quelli di Enrico Letta (segretario Pd) sul caso Morisi.

Ancora nel campo del centrodestra, Forza Italia ha invece adottato sul caso Lucano una linea garantista. Il senatore Elio Vito ha invitato tutti i partiti a non rinfacciarsi «indagini, inchieste e condanne» mentre il collega Maurizio Gasparri ha scritto che su Lucano solo l’ultimo grado di giudizio dirà se è colpevole. Tuttavia, anche Gasparri si è scagliato contro la scelta della Rai di produrre una fiction su Lucano, definendo la scelta «una vergogna» e «uno spreco di soldi da sanzionare».

Sul caso Lucano, il 1° ottobre, nel corso della conferenza stampa del centrodestra a Roma a sostegno di Enrico Michetti, c’è stato un piccolo diverbio (min: 30.30) tra Vittorio Sgarbi e il leader della Lega. Salvini ha definito «odiosi» i reati per cui è stato condannato l’ex sindaco di Riace. Sgarbi gli ha risposto che lui a Lucano ha dato la cittadinanza onoraria a Sutri e che «piuttosto di un migrante che non lavora è meglio uno che lavora, come a Riace».

Il sostegno del centrosinistra a Lucano

All’uscita della sentenza di primo grado contro Mimmo Lucano, tutto il fronte progressista si è invece compattato intorno all’ex primo cittadino di Riace. Il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni è stato tra i primi a commentare la decisione dei giudici è stato. «Una condanna così non l’abbiamo vista nemmeno per i peggiori criminali in Italia», ha scritto Fratoianni sul suo profilo Facebook. Successivamente, il segretario di Sinistra italiana, ospite della trasmissione di Rai 1 Oggi è un altro giorno, ha rincarato la dose definendo la sentenza «abnorme e del tutto incredibile» (min: 0.25).

Anche il segretario del Partito democratico Enrico Letta non ha fatto attendere il suo sostegno a Lucano. Poco dopo la notizia della sentenza Letta ha twittato: «Vicinanza e solidarietà. #MimmoLucano». Parole di sostegno a Mimmo Lucano sono arrivate anche da Italia viva: l’ex ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova si è detta amareggiata per una sentenza che va inchiodare «la vita di una persona che si è spesa da sempre per i più fragili. Per i figli della disperazione».

La frattura tra presente e passato nel M5s

Sul fronte del M5s, molti dei commenti dei politici pentastellati hanno espresso sostegno a Lucano e indignazione per la condanna. In particolare diversi esponenti del Movimento hanno polemicamente confrontato la pena inflitta all’ex sindaco di Riace con quelle che nel passato, più o meno recente, hanno riguardato figure più o meno famose del panorama pubblico. Per esempio, la deputata del M5s Stefania Ascari ha scritto che la condanna nei confronti di Lucano «ci sembra veramente spropositata, per dire, Luca Traini, che ai migranti ha sparato addosso, di anni ne ha presi 12». Il deputato Paolo Ficara ha confrontato la condanna di Lucano con quella dell’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, condannato a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.

Questi commenti di sostegno a Lucano da parte di diversi esponenti del M5s sembrano contraddire le posizioni molto dure che il Movimento aveva assunto – tra il 2018 e il 2019, durante il governo con la Lega – in generale sull’accoglienza dei migranti e in particolare sull’esperienza di Riace. Il 2 ottobre 2018, poco dopo l’arresto di Lucano, il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia aveva annunciato sul Blog delle stelle «zero fondi per Riace» e spiegava che il governo Conte I aveva «dichiarato guerra al business dell’immigrazione». In questi ultimi giorni, dopo la sentenza di primo grado nei confronti di Lucano, Sibilia non ha rilasciato nessun commento.

Dal canto suo, il 1° ottobre, nel corso della trasmissione L’Aria che tira su La7, il presidente del M5s Giuseppe Conte ha detto che quella contro Lucano «appare come una sentenza molto severa». Tuttavia, l’ex premier ha detto anche che in questi casi «bisogna stare attenti: non si deve né colpevolizzare, né assolvere». Questo perché, secondo Conte, è necessario «leggere prima le motivazioni della sentenza, che devono ancora arrivare». In conclusione del suo intervento, l’ex Conte si augurato che Lucano possa affermare le sue ragioni nei prossimi gradi di giudizio.

In conclusione

Il 30 settembre il tribunale di Locri ha condannato con sentenza di primo grado l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano a 13 anni e due mesi di reclusione per una serie di reati, che vanno dall’abuso d’ufficio alla truffa contro la pubblica amministrazione, legati all’accoglienza dei migranti, nel periodo in cui Lucano è stato sindaco della cittadina calabrese. La politica si è già divisa tra chi difende chi e chi invece attacca l’ex sindaco di Riace.

Nel centrodestra la Lega è il partito che attaccato Lucano con maggior forza, affiancando la sua vicenda a quella delle dimissioni dell’ex social media manager di Salvini, Luca Morisi. In Fratelli d’Italia alcuni esponenti hanno preso posizioni di forte condanna, ma il coordinatore nazionale Crosetto ha invece criticato le posizioni giustizialiste. Forza Italia infine si è dimostrata più cauta nel commentare la decisione dei giudici del tribunale di Locri.

Per quanto riguarda il centrosinistra, invece, dal Partito democratico a Sinistra italiana, passando per Italia viva, sono arrivati messaggi di sostegno a Lucano. Nel Movimento 5 stelle sono stati molti i commenti di sostegno nei confronti dell’ex sindaco di Riace, nonostante nel 2018, durante il governo con la Lega, il Movimento avesse assunto una posizione molto dura sull’accoglienza dei migranti, in particolare sulla stessa figura di Lucano. Il leader dell’M5s Giuseppe Conte ha invece definito «severa» la decisione dei giudici, ma ha precisato che in questi casi è bene né colpevolizzare né assolvere» perché è necessario attendere la pubblicazione delle motivazioni della sentenza e attendere i prossimi due gradi di giudizio.