Dopo nove mesi di campagna vaccinale, circa l’80 per cento della popolazione italiana vaccinabile – ossia dai 12 anni in su – è stata completamente vaccinata contro la Covid-19. L’obiettivo posto dal commissario per l’emergenza straordinaria Francesco Paolo Figliuolo per fine settembre è stato raggiunto, ma in molte regioni rimangono ancora tanti cittadini a rischio non protetti.

Le vaccinazioni per fascia di età

Al 30 settembre nel nostro Paese è stato completamente vaccinato il 79,4 per cento della popolazione vaccinabile (che in totale conta 53,4 milioni di persone) e il 5,1 per cento è in attesa di seconda dose. È stato completamente vaccinato il 71,8 per cento della popolazione complessiva (in totale 59,2 milioni), mentre è in attesa di seconda dose il 4,5 per cento.

La fascia maggiormente vaccinata è quella degli over 90, dove sostanzialmente tutti i cittadini hanno ricevuto almeno una dose. Ha ricevuto poi almeno una dose il 96 per cento di chi ha tra 80 e 89 anni, il 92,5 per cento di chi è tra i 70 e i 69 anni e il 90 per cento di chi ha tra i 60 e i 69 anni. La fascia 50-59 anni è all’86 per cento, quella 40-49 anni all’80,4 per cento e quella 30-39 anni al 79 per cento.

I ragazzi tra i 20 e i 29 anni sono invece arrivati all’83 per cento, superando sia i trentenni che i quarantenni. Questa è l’unica fascia d’età ad aver superato una fascia anagrafica più anziana. Tra i 12 e i 19 anni invece è stato vaccinato con almeno una dose il 69,7 per cento. Va considerato che nella maggior parte dei casi, per quest’ultima fascia anagrafica, serve che i genitori siano d’accordo a far vaccinare i figli e che li accompagnino al centro vaccinale.

Le differenze tra regioni

Tra le 21 regioni e province autonome italiane rimangono ancora forti differenze. La Lombardia ha infatti vaccinato con almeno una dose l’89 per cento della popolazione vaccinabile, mentre la provincia autonoma di Bolzano è ferma al 77 per cento.

Oltre alla Lombardia, sopra l’85 per cento ci sono Toscana, Puglia, Molise, Lazio, Emilia-Romagna, Umbria e Sardegna, mentre sotto l’80 per cento, oltre alla provincia autonoma di Bolzano, ci sono Calabria, Sicilia e Valle d’Aosta. Le altre si posizionano tra l’80 e l’85 per cento.

L’obiettivo dell’80 per cento di vaccinabili completamente vaccinati entro il 30 settembre è stato superato da Lombardia (85 per cento), Puglia, Lazio e Molise (tra 82 e 83 per cento), dall’Emilia-Romagna (81 per cento) e da Umbria, Toscana, Abruzzo e Sardegna (tra 80 e 81 per cento).

Nella popolazione con più di 60 anni – la più a rischio quando contrae la Covid-19 – la regione migliore è la Puglia, che ha somministrato almeno una dose al 96,3 per cento dei cittadini in questa fascia di età, seguita da Molise, Umbria, Lombardia e Toscana (tra il 94 e il 95 per cento). Le regioni peggiori – le uniche sotto il 90 per cento – sono Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Bolzano, Sicilia e Calabria. Anche le peggiori sono comunque sopra l’85 per cento.