Non perdendo l’occasione di incrociare l’8 marzo con un tema di attualità come quella dei migranti, il Il Giornale ha pubblicato un articolo che riporta l’iniziativa del Ministero della Salute tedesco volta a spiegare “ai nuovi arrivati i comportamenti a cui si devono attenere se vogliono avere rapporti sessuali con le donne tedesche”.



L’articolo illustra il progetto, che consiste nella creazione di un sito, zanzu.deche sarebbe esclusivamente focalizzato a “ritrarre degli atti sessuali interrazziali tra persone” con “espliciti disegni” e “destinato soprattutto alle persone provenienti dai Paesi del terzo mondo”. Al di là del linguaggio usato dall’articolo – forse più appropriato al periodo della Guerra Fredda (l’espressione “terzo mondo” è un po’ datata) e l’uso politico delle virgolette (la parola “rifugiati”) – la notizia in effetti colpisce. Possibile che il Ministero tedesco abbia costruito un “manuale che spiega ai migranti come fare sesso con le donne europee”?



Navigando su zanzu.de l’impressione è leggermente diversa.



Per cominciare, il sito dice di rivolgersi ai migranti – ossia coloro che sono in Germania temporaneamente – per fornire consiglio su come comportarsi nelle relazioni e sul sesso. Non si dice che questi debbano essere “rifugiati”, né che debbano essere necessariamente di un’altra razza. Una versione precedente dell’articolo de Il Giornale parlava addirittura di “pagina web esplicitamente illustrata dedicata esclusivamente a promuovere il sesso interrazziale tra “rifugiati” non bianchi e persone europee”. Il sito non “promuove” il “sesso interrazziale” (che poi, chiariamo, non è un particolare tipo di sesso) ma semplicemente fornisce informazioni sulla sessualità usando in alcuni casi figure in cui i partner hanno la pelle di colore diverso. Nè lo scopo è strettamente limitato a fornire istruzioni per il sesso.



Aprendo la homepage si vede infatti che il sito tratta diverse tematiche, dal conoscere il proprio corpo, alla gravidanza, alle infezioni, alle relazioni interpersonali e sentimentali, al diritto e le leggi, fino ad arrivare alla fatidica parte dedicata alla sessualità, che è quindi solo una delle sezioni di zanzu.de. Al suo interno si trovano diverse tematiche. Una delle sette sottosezioni è titolata “sesso” ed è quella su cui l’articolo del quotidiano si concentra come se fosse l’unico tema del sito. Questa sottosezione si divide a sua volta in sei diverse pagine, alcune delle quali contengono i famosi “espliciti disegni per ritrarre degli atti sessuali interrazziali tra persone, con spiegazioni anche sull’omosessualità, bisessualità e transgenderismo”.



Il fatto che i disegni siano espliciti non dovrebbe scioccare, trattandosi di un sito che vuole educare i lettori e aiutarli a fare chiarezza su certi temi. Del resto sarebbe difficile fare educazione sessuale con i disegni “vedo/non vedo”. Entrando nel merito dei protagonisti di questi “espliciti disegni” (che sono solo uno dei contenuti della sezione), il sito propone sia figure in cui i due partner sono di etnia differente, sia immagini di coppie della stessa razza. Inoltre non è sempre l’uomo a non essere bianco ma in molti casi è la donna, oppure entrambi i partner non sono di razza bianca. Parlando di “migranti che vogliono fare sesso con le donne europee” Il Giornale ammicca in maniera neanche troppo velata alla retorica dell’uomo straniero che ruba le nostre donne.



Il fatto poi che questo straniero provenga da un Paese del “terzo mondo”, come indica il quotidiano di Sallusti, fa sorridere. L’autore dell’articolo corrobora questa affermazione con una inappellabile evidenza: la disponibilità del sito in “12 lingue, tra cui l’arabo, il turco e il farsi”. Inutile notare che le altre lingue sono il francese, il rumeno, l’inglese, l’albanese, lo spagnolo, il russo, il polacco, il bulgaro, l’olandese e ovviamente il tedesco. Dunque molte delle lingue in cui il sito è tradotto sono riconducibili a Paesi europei e non del “terzo mondo”. Da considerare, tra l’altro, che il farsi non è una delle lingue previste dal sito. Senza dire che non è chiaro perché l’arabo e il turco siano necessariamente associati alla categoria “terzo mondo” quando ci sono Paesi arabi più ricchi di certi Paesi occidentali e la Turchia è candidata ad entrare nell’Unione Europea.



Certo, il sito tratta anche di temi come il delitto d’onore, la mutilazione dei genitali femminili e la violenza sessuale e domestica. Alcuni dei migranti provengono senz’altro da luoghi in cui queste pratiche sono comuni (magari alcuni fuggono anche da queste!) ed il sito fornisce chiarimenti a riguardo. Si tratta solo di alcune delle sezioni contenute nel sito, ma concentrandosi solo su di esse, Il Giornale induce il lettore a credere che si tratti delle uniche e principali problematiche sessuali su cui tutti migranti devono essere informati.



Zanzu.de non è un “manuale sul sesso per migranti”, non “promuove il sesso interrazziale”, non dice agli “uomini non bianchi come fare sesso con le donne tedesche”. Si tratta più che altro di un sito di informazione ed educazione sessuale (in senso ampio) indirizzato soprattutto a chi potrebbe non essere familiare con le norme culturali tedesche e occidentali. L’articolo de Il Giornale presenta certi aspetti in maniera distorta, cercando la notizia sensazionale. La verità è che se ci scandalizza il sesso tra persone di diverse etnie o l’esistenza di un sito di educazione sessuale in cui ci sono “espliciti disegni”, allora forse un po’ di intermediazione culturale e sessuale farebbe bene anche a noi.