Aggiornamento 17 settembre, ore 14:00 – Il 17 settembre il Comune di Trieste ci ha comunicato che «nella Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, il regime della pubblicità delle spese di propaganda elettorale, relative alle elezioni comunali, è dettato dall’articolo 78 della legge regionale 5 dicembre 2013, n. 19. La normativa regionale prescrive che entro quarantacinque giorni dall’insediamento del consiglio comunale, i candidati alla carica di Sindaco, i partiti, i movimenti politici e le liste civiche presentano un documento consuntivo sintetico delle spese sostenute per la campagna elettorale. Non è necessaria alcuna dichiarazione preventiva delle spese che si intendono effettuare».

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Aggiornamento 17 settembre, ore 18:00 – Il 17 settembre il comitato elettorale di Carlo Calenda ci ha contatto chiarendo che «il bilancio preventivo del Comitato Elettorale Carlo Calenda Sindaco è stato regolarmente depositato unitamente alla lista, così come prescritto dalla normativa di riferimento. La effettiva pubblicazione nell’albo pretorio non è a cura del comitato né dei candidati e non siamo a conoscenza di portali ai quali accedere per visionare il bilancio depositato».

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Il 3 e 4 ottobre i cittadini di Roma saranno chiamati al voto per eleggere il nuovo sindaco della Capitale. Ma a meno di tre settimane dal voto – a differenza di quanto avvenuto, per esempio, a Milano – non sembra esserci traccia dei bilanci preventivi dei candidati sindaco, il documento in cui sono stimati i costi delle singole campagne elettorali.

In base alle regole elettorali, il bilancio preventivo è obbligatorio per tutti i comuni che superano i 50 mila abitanti e deve essere pubblicato all’interno dell’albo pretorio, insieme con la presentazione delle liste (la cui scadenza era lo scorso 4 settembre). Dal 2010 l’affissione dei bilanci all’albo cartaceo è stata di fatto sostituita dalla pubblicazione sull’albo pretorio online.

Dunque, prima delle elezioni, per ragioni di trasparenza qualunque cittadino deve avere la possibilità di conoscere quanto ciascun candidato sindaco e ciascuna lista intende spendere per la propria campagna elettorale. Entro 30 giorni dalla fine della campagna, ogni lista ha poi l’obbligo di presentare il bilancio finale di tutte le spese realmente sostenute.

In base alle verifiche di Pagella Politica, al momento non c’è traccia dei bilanci preventivi dei candidati sindaco: né sui loro siti ufficiali né sull’albo pretorio online.

– Leggi anche: Per vincere a Milano, Bernardo è pronto a spendere 40 volte più di Sala

La scarsa trasparenza di Roma

A Roma, al di là dei circa 200 mila euro che il candidato di Azione Carlo Calenda ha pubblicamente dichiarato di voler spendere per la sua campagna, si sa poco riguardo le spese dei candidati sindaco e delle liste a loro collegate. Al 16 settembre nell’albo pretorio online della Capitale non si trova nessun documento che riguardi le prossime elezioni amministrative.

Abbiamo contattato il Comune di Roma, che ci ha rinviato alla sezione “Open bilanci” del sito del comune. Questa sezione, però, contiene i bilanci di previsione di Roma Capitale, che non hanno nulla a che fare con i bilanci delle singole liste che corrono alle elezioni amministrative

Al momento della pubblicazione di questo articolo, nemmeno l’Ufficio archivio e raccolta documentale del Comune di Roma è riuscito a darci una risposta. L’Ufficio hanno infatti dichiarato a Pagella Politica di non essere ancora in possesso dei bilanci preventivi.

Abbiamo contattato più volte anche i comitati elettorali dei principali candidati sindaco, ma anche in questo caso siamo ancora in attesa di una risposta.

Anche a Napoli e Trieste non c’è traccia delle spese dei candidati

In base alle verifiche di Pagella Politica, oltre a Roma, anche i comuni di Napoli e Trieste non hanno ancora reso note le previsioni di spesa dei candidati alle amministrative del 3 e 4 ottobre.

Nell’albo pretorio del comune di Napoli la ricerca non ha dato nessun risultato. Abbiamo quindi contattato il servizio elettorale dell’Ufficio stato civile e anagrafe, senza ricevere risposte soddisfacenti a riguardo.

Al momento della pubblicazione di questo articolo, tra tutte le liste che abbiamo contattato, l’unico a rispondere è stato il comitato elettorale di Antonio Bassolino, “Con Bassolino per Napoli”. Riguardo la pubblicazione dei bilanci ha spiegato a Pagella Politica: «Dovrebbe essere pubblicato tutto sul sito del Comune una settimana prima delle elezioni». Tuttavia, nelle istruzioni per la presentazione delle candidature a sindaco pubblicate ad agosto scorso dal Ministero dell’Interno non si trova conferma di questa informazione.

Il caso di Trieste è analogo a quello di Roma e Napoli. Nell’albo pretorio online è possibile trovare [2] solamente i programmi depositati dai candidati e dalle liste il 4 settembre, ma non c’è traccia dei bilanci preventivi. A riguardo, abbiamo contattato il Comune di Trieste, senza ricevere risposte.

Milano, Torino e Bologna sono invece gli altri tre capoluoghi di regione che andranno al voto il 3 e 4 ottobre prossimi: tutti e tre hanno pubblicamente reso disponibili i bilanci preventivi dei candidati sindaco. A Torino il comune li ha pubblicati tra il 4 e il 5 settembre [1]. L’albo pretorio del Comune di Milano li ha invece messi a disposizione dei cittadini dall’8 settembre, mentre il Comune di Bologna li ha pubblicati tra l’8 e l’11 settembre.

In conclusione

In vista delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre, i comuni con popolazione superiore ai 50 mila abitanti sono obbligati a pubblicare nel proprio albo pretorio online i bilanci preventivi delle spese dei candidati. Al momento della pubblicazione di questo articolo, il Comune di Roma non sta rispettando questa regola. Discorso analogo vale anche per Napoli e Trieste.

Milano, Torino e Bologna – gli altri tre capoluoghi di regione al voto – hanno invece pubblicato tutti i bilanci preventivi.

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[1] Per trovare l’elenco dei bilanci, scrivere “bilancio preventivo” nel campo “oggetto”

[2] Per trovare i programmi delle liste e dei candidati, scrivere “programma amministrativo” nel campo “oggetto”