Il 10 febbraio in Italia si è celebrato il “Giorno del ricordo”, per ricordare le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, avvenuto al termine della Seconda guerra mondiale. Pochi giorni prima, il 27 gennaio, si è invece commemorata la “Giornata della memoria”, in ricordo dello sterminio del popolo ebraico e dei deportati italiani nei campi nazisti.

L’anno scorso avevamo evidenziato come sui social i post dei principali leader di partito italiani, dedicati alle due giornate, si fossero dimezzati rispetto al 2020. Due anni fa, oltre l’80 per cento dei post su queste due ricorrenze parlava di foibe, e solo una minoranza della Shoah. Uno squilibrio poi ridottosi l’anno scorso.

In questo 2022 com’è cambiata la comunicazione politica su questi due temi? Abbiamo verificato i profili Facebook, Instagram e Twitter (qui i dati raccolti) di dieci leader di partito. Soltanto il segretario della Lega Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni hanno dedicato più spazio al “Giorno del ricordo” rispetto alla “Giornata della memoria”.

Per quanto riguarda Mario Draghi, ricordiamo che il presidente del Consiglio non ha profili social: in ricordo della Shoah, il 27 gennaio ha rilasciato una dichiarazione di poche righe sul sito del governo, mentre il 10 febbraio ha tenuto un discorso al Senato dedicato alle vittime delle foibe.

Il primato di Salvini e Meloni

Tra il 10 febbraio e la mattina dell’11 febbraio, Salvini ha pubblicato sui suoi profili social 15 post dedicati al tema delle foibe, mentre Meloni 19. Sono entrambi numeri più alti di quelli del 2021, quando erano stati rispettivamente quattro e nove (nel 2020 erano stati addirittura 39 e 16).

Tra le altre cose, sia il leader della Lega sia la presidente di Fratelli d’Italia hanno criticato uno striscione appeso fuori dal comune di Senigallia, con scritto “Le foibe sono piene di bugie fasciste”, e l’abbattimento del cartello della via dedicata a Udine a Norma Cossetto, vittima delle foibe.

Lo scorso 27 gennaio Meloni ha dedicato solo un post alla “Giornata della memoria”, sia su Facebook che su Twitter, senza pubblicare nulla su Instagram. Salvini invece ha pubblicato due post, tra cui una foto della sua visita del dicembre 2018 a Gerusalemme, usata anche nel 2020.

Sempre nel centrodestra, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha dedicato alle foibe un post su tutte e tre le piattaforme, più un tweet a sostegno del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, criticato per uno speciale dedicato al “Giorno del ricordo”. Il 27 gennaio, per la “Giornata della memoria”, Berlusconi non ha pubblicato nessun post, ma in quei giorni l’ex presidente del Consiglio era ricoverato in ospedale, mentre proseguivano le trattative per eleggere il nuovo presidente della Repubblica.

Gli altri leader

Una strategia comunicativa diversa è stata seguita dagli altri leader di partito. Il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha dedicato alle due commemorazioni lo stesso numero di post, uno per piattaforma, così come il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, che però durante la “Giornata della memoria” ha ritwittato una decina di tweet in ricordo dello sterminio nazi-fascista.

Il leader di Articolo 1 e ministro della Salute Roberto Speranza non ha celebrato sui social il “Giorno del ricordo”, mentre ha dedicato un post per social alla “Giornata della memoria”. Stessa scelta è stata fatta dal presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, mentre il leader di Italia viva Matteo Renzi non ha pubblicato alcun contenuto, né in ricordo delle foibe né della Shoah, scelta in controtendenza rispetto a quanto fatto nel 2020 e nel 2021.

Anche il leader di Azione Carlo Calenda non ha pubblicato post specifici sulle due giornate, ma ha rilanciato su Twitter alcuni tweet: almeno due sulle foibe e almeno quattro sulla Shoah.

Infine, un primato particolare spetta a Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e fondatore di Coraggio Italia. Tra i vari leader di partito, Toti è stato l’unico a dedicare più post alla “Giornata della memoria” (due, sia su Facebook che su Instagram, e un tweet) rispetto al “Giorno del ricordo” (uno su Facebook e su Instagram, e due tweet).