Quando la Lega era favorevole a una riforma del catasto

A febbraio 2020 una commissione parlamentare ha approvato, con il voto leghista, alcune proposte simili a quelle che oggi il partito di Salvini critica
ANSA/CIRO FUSCO
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Il 13 aprile il leader della Lega Matteo Salvini ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Mario Draghi, insieme al vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, per discutere della riforma del fisco, bloccata alla Camera dai due partiti di centrodestra, che sostengono il governo. Da tempo Lega e Forza Italia ripetono, con accuse poco solide, che la riforma del fisco farà aumentare, tra le altre cose, le imposte sulla casa, attraverso la revisione del catasto (che, ricordiamo, è da tempo considerato iniquo e inefficiente). 

Ma il partito di Salvini non ha sempre avuto una posizione contraria alla revisione del sistema catastale, anzi. Poco più di due anni fa, una commissione del Parlamento ha approvato un documento, con la posizione favorevole della stessa Lega, che proponeva di riformare il catasto anche con possibili conseguenze sul piano fiscale.

Che cosa diceva l’indagine del 2020

Il documento in questione è un’indagine conoscitiva intitolata “Per una riforma della fiscalità immobiliare, equità, semplificazione e rilancio del settore”, approvata il 20 febbraio 2020 dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, un organismo composto da deputati e da senatori che ha il compito di vigilare, per esempio, sul database con i dati fiscali dei contribuenti italiani. 

In questo caso, i lavori della commissione – iniziati a marzo 2019 – avevano l’obiettivo di effettuare un’indagine sulla «mancata riforma del sistema estimativo del catasto dei fabbricati», disposta con un disegno di legge delega approvato nel 2014, ma poi non attuato. Durante l’indagine, la commissione ha raccolto, tra gli altri, i punti di vista delle autorità istituzionali che si occupano di fisco e quelli delle associazioni di categoria. 

Una parte delle conclusioni dell’indagine, intitolata “Per una riforma del catasto basata sull’equità”, contiene alcune proposte che secondo la commissione andrebbero attuate per riformare il sistema catastale italiano. Tra le altre cose, l’indagine suggerisce di elaborare un metodo per legare il valore delle rendite catastali (ossia il valore reddituale che il catasto attribuisce per scopi fiscali a un immobile che può generare reddito) alla variazione del valore reale di un immobile. 

Ricordiamo che a partire dalle rendite catastali si calcolano diverse imposte sugli immobili, ed è qui che si arriva al dibattito attuale sulla riforma del fisco. La riforma presentata dal governo Draghi propone di fornire, entro il 2026, informazioni aggiornate sui valori catastali, senza però che possano essere usate per fini fiscali. A questo si oppongono però Lega e Forza Italia, preoccupate che questa proposta si tradurrà automaticamente in un aumento delle imposte (cosa non vera). 

Le conclusioni dell’indagine conoscitiva andavano già nella direzione poi intrapresa dal governo Draghi, anzi, si spingevano un po’ più in là, prendendo in considerazione possibili effetti fiscali. L’indagine suggeriva infatti di attribuire a ogni immobile valori catastali aggiornati, mantenendo «per un periodo transitorio di test» il sistema di tassazione vigente ed «elaborando parallelamente le medesime imposte sulla base dei nuovi valori e rendite emulando così tutte le varie situazioni». Tradotto in parole semplici, la proposta era quella di aggiornare i valori catastali, senza modificare però temporaneamente le imposte, per valutare parallelamente gli eventuali effetti fiscali. Secondo le conclusioni della commissione, in questo modo sarebbe stato possibile ricalibrare le imposte sugli immobili per «mantenere invariato il prelievo fiscale complessivo», un’ipotesi chiamata nel gergo tecnico “parità di gettito”. 

Nel percorso di riforma del catasto, la commissione proponeva inoltre di «prevedere un coinvolgimento diretto del cittadino» e di «garantire efficaci forme di comunicazione dell’avvenuta attribuzione alle unità immobiliari del valore patrimoniale e della rendita».

Qual era la posizione della Lega

Nel presentare i risultati dell’indagine, il presidente della commissione Ugo Parolo, deputato della Lega, aveva espresso soddisfazione per il lavoro e per il contenuto della relazione, commentando anche le conclusioni sul catasto. «La riforma degli estimi catastali, atto portante del lavoro svolto dalla commissione, se da un lato porterebbe una maggiore equità, dall’altro scontenterebbe molti che vedrebbero modificata la propria tassazione senza comprenderne la visione d’insieme», aveva dichiarato Parolo il 20 febbraio 2020, di fronte agli altri membri della commissione. «È stata condivisa quindi l’importanza del coinvolgimento dei cittadini, nelle forme che si riterranno opportune, sottolineando anche la necessità di un’adeguata comunicazione istituzionale. È infatti importante che la pubblica amministrazione abbia un’interlocuzione positiva con i cittadini».

Dunque il deputato della Lega non aveva espresso una posizione contraria a una revisione del catasto con conseguenze fiscali, ma aveva sottolineato solo la necessità di rendere più trasparente il confronto con i cittadini. 

In commissione era intervenuto anche il senatore Claudio Barbaro, all’epoca della Lega, con cui è stato eletto nel 2018, per poi passare a ottobre 2020 a Fratelli d’Italia. «Intervengo brevemente per esprimere la mia soddisfazione personale e quella della Lega, il partito che rappresento», aveva dichiarato Barbaro, rivolgendosi al presidente Parolo. «Mi riferisco al merito e al metodo che è stato seguito nonché, ricollegandomi a quello che alcuni colleghi hanno già sottolineato, allo spirito che ha contraddistinto i lavori di questa commissione bicamerale. Per tali motivi intendo complimentarmi con lei e, soprattutto, con gli uffici che hanno fornito un enorme contributo al raggiungimento dell’obiettivo». Nessun accenno, dunque, a posizioni di contrarietà nei confronti delle conclusioni sul catasto. Discorso analogo vale per l’intervento del deputato di Forza Italia Carlo Giacometto.

Infine, anche Fratelli d’Italia, per voce del senatore Andrea De Bertoldi, aveva espresso soddisfazione per i lavori svolti, prendendo però una posizione più critica rispetto alla Lega. «Risulterebbe sicuramente positiva una riforma del catasto che porti ad un maggior realismo dei valori – aveva dichiarato De Bertoldi – ma assolutamente siamo contrari a qualsivoglia aumento della tassazione sugli immobili».

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