La recente estensione del green pass a tutti i lavoratori, unita all’avvicinarsi delle elezioni amministrative in più di mille comuni italiani e nella Regione Calabria, ha fatto sorgere il dubbio se il certificato Covid-19 – che si ottiene con il vaccino, con un test negativo o la guarigione dalla malattia – sia necessario per votare.

Il dubbio è stato sfruttato da alcuni meme che girano su internet – non è chiaro se con intento ironico o meno – in particolare a proposito del referendum sul green pass (tema di cui ci siamo occupati in questa analisi). Secondo questi meme, a cui pare abbiano abboccato anche alcuni parlamentari, per votare al referendum per abolire il green pass, servirà il green pass.

Abbiamo verificato e la risposta secca è no: non è vero che in base alla normativa vigente serva il green pass per votare alle prossime elezioni amministrative. Per quanto riguarda un eventuale referendum sul green pass, non esiste invece una normativa dedicata, in quanto tale referendum al momento non ha ancora raggiunto le 500 mila firme né superato i passaggi successivi (controllo della Corte Costituzionale e della Cassazione).

Quali sono le regole per le elezioni

Né il decreto-legge n. 117 del 17 agosto 2021 – che contiene le «disposizioni urgenti concernenti modalità operative precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto» nelle elezioni dell’anno in corso – né le circolari del Ministero dell’Interno (qui consultabili) prevedono che gli elettori debbano essere in possesso del green pass per votare.

In una recente circolare del Viminale del 16 settembre si legge, a tal proposito, che «gli elettori sono ammessi nel seggio elettorale se muniti della mascherina di protezione sul viso e dopo essersi disinfettate le mani con l’apposito gel igienizzante all’ingresso del seggio stesso». Inoltre, in base all’art. 1 del decreto-legge 117, l’elettore dovrà personalmente inserire la scheda su cui ha votato nell’urna, invece di consegnarla allo scrutatore.

Nel “Protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali dell’anno 2021” del Ministero dell’Interno e del Ministero della Salute si legge poi che «per quanto riguarda l’accesso dei votanti» ai seggi «è rimessa alla responsabilità di ciascun elettore il rispetto di alcune regole basilari di prevenzione», come evitare di andare a votare se si ha la febbre superiore a 37,5°C, se si ha la tosse, se si è stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni o, ancora, se si stati a contatto con persone positive al coronavirus negli ultimi 14 giorni. Viene poi ribadito il requisito della mascherina e della disinfezione delle mani, ma nessun accenno a green pass o altri documenti.

Sottolineiamo inoltre che anche gli scrutatori e i rappresentanti di lista non sono tenuti ad avere il green pass, con un’unica eccezione. In base all’art. 2 del decreto-legge 117 «i componenti delle sezioni elettorali ospedaliere istituite presso strutture sanitarie che ospitano reparti Covid-19 e dei seggi speciali» devono essere muniti di green pass.

Altre disposizioni del protocollo sanitario riguardano poi l’organizzazione e la disinfezione degli spazi in cui verranno allestiti i seggi. Per esempio, percorsi distinti per ingresso e uscita, aree d’attesa all’esterno, pulizia periodica degli spazi, presenza di mascherine da dare a eventuali elettori che si presentino sprovvisti, e via dicendo.

In conclusione

Per votare alle prossime elezioni amministrative previste nel 2021 non è necessario avere il green pass. Gli unici requisiti sono la mascherina e la disinfezione delle mani.

Anche per scrutatori e rappresentanti di lista non è previsto il green pass, con l’unica eccezione di quelli che fanno parte di sezioni elettorali ospedaliere istituite presso strutture sanitarie che ospitano reparti Covid-19 e altre analoghe sezioni speciali.

Al momento non esistono ovviamente norme su eventuali elezioni successive al 2021 – come un eventuale referendum sul green pass – e Covid-19, anche considerando che al momento la normativa sul green pass scade il 31 dicembre di quest’anno (ma, precisiamo, potrà ovviamente essere prorogata qualora il governo decida in tal senso).