Il 30 maggio si è tenuta in Italia una giornata di sciopero degli insegnanti e del personale scolastico, indetta dalle principali sigle sindacali che rappresentano il mondo della scuola, tra cui la Flc Cgil, la Cisl e la Uil. Tra le altre cose, i promotori hanno chiesto di cambiare la riforma del reclutamento degli insegnanti e di rinnovare il Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) del settore scolastico.
Nel mondo della politica, per ora solo il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni ha sostenuto apertamente le motivazioni dello sciopero, mentre i leader degli altri principali partiti in Parlamento non hanno commentato l’iniziativa. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha invece definito lo sciopero un «momento delicato», preferendo rimanere a Roma piuttosto che partecipare in presenza a un convegno organizzato a Torino dall’Associazione nazionale presidi.
Nel mondo della politica, per ora solo il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni ha sostenuto apertamente le motivazioni dello sciopero, mentre i leader degli altri principali partiti in Parlamento non hanno commentato l’iniziativa. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha invece definito lo sciopero un «momento delicato», preferendo rimanere a Roma piuttosto che partecipare in presenza a un convegno organizzato a Torino dall’Associazione nazionale presidi.