Il 23 dicembre il Senato ha convertito in legge, con il voto di fiducia, il cosiddetto “decreto Recovery”, che contiene diverse misure per favorire l’attuazione del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” (Pnrr), finanziato con risorse europee per far fronte alla crisi causata dalla pandemia.

In realtà, nel corso dell’esame parlamentare, il testo è stato arricchito con una serie di provvedimenti che con il Pnrr hanno poco a che fare. Fratelli d’Italia, all’opposizione del governo Draghi, ha deciso di non partecipare ai lavori in commissione sul testo, in segno di protesta per i tempi troppo ristretti dati all’esame del provvedimento. Il decreto “Recovery”, infatti, è stato approvato dalla Camera con la fiducia il 21 dicembre, due giorni prima del via libera del Senato.

Dalle regole antimafia al reddito di cittadinanza, vediamo quali sono le novità principali contenute nella nuova legge.

Dal rinnovo dei navigator…

Con il nuovo decreto il contratto di circa 2.500 navigator, in scadenza a fine dicembre di quest’anno, è stato rinnovato fino al 30 aprile 2022, con il compito di supportare i percettori del reddito di cittadinanza a trovare lavoro.

Come abbiamo spiegato a novembre, il governo non sembrava intenzionato a percorrere questa strada, visti i risultati poco soddisfacenti sul fronte del mercato del lavoro. Ma l’esecutivo ha poi deciso per la proroga di quattro mesi.

… alle sanzioni per chi non accetta le carte

La conversione in legge del decreto “Recovery” ha anche stabilito nuove sanzioni per i commercianti e i professionisti che non accettano i pagamenti con il bancomat o le carte di credito. Dal 1° gennaio 2023 la multa avrà un valore di 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione rifiutata.

Contro le infiltrazioni mafiose

Una parte sostanziosa del decreto “Recovery” è invece dedicata alle nuove norme in materia di antimafia, introdotte per evitare, da un lato, le infiltrazioni mafiose nella gestione delle risorse del Pnrr, dall’altro lato, le eccessive lungaggini burocratiche che rischiano di rallentare l’utilizzo dei fondi pubblici.

Tra le varie novità, è stato introdotta una forma di contraddittorio, in cui un’azienda sospettata di avere infiltrazioni mafiose può difendersi in corso d’opera, senza perdere il lavoro, rimanendo al massimo sotto monitoraggio da parte delle autorità competenti, in caso di assenza di conclamati illeciti.

Alcuni esperti hanno sollevato dubbi su come concretamente saranno applicate queste nuove disposizioni. Una risposta più certa la avremo soltanto con gli avvii dei cantieri delle opere del Pnrr, previsti per il 2022.

Per una logistica più digitale

Per velocizzare il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Pnrr, il decreto “Recovery” ha anche semplificato le norme previste dalla legislazione precedentemente in vigore, relative all’attuazione dei progetti di digitalizzazione nel settore della logistica.

Per l’intermodalità e la logistica integrata – ossia forme di logistica con mezzi di trasporto diversi – sono previste sovvenzioni a fondo perduto per un totale di 360 milioni di euro, di cui 250 milioni per la digitalizzazione della catena logistica e 110 milioni per la digitalizzazione della gestione del traffico aereo.

Aiuti per il turismo

Alcune novità riguarderanno poi i settori turistico, ricettivo, fieristico e congressuale. Le imprese che sosterranno determinate spese in edilizia e nella digitalizzazione d’impresa potranno godere di un contributo di un importo massimo fino a 40 mila euro e di un credito di imposta fino all’80 per cento delle spese sostenute.

Circa 10 milioni di euro sono stati stanziati per sostenere la ripresa nel settore della ristorazione.

Più spending review

Presso la Ragioneria generale dello Stato (un dipartimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze) verrà creato il “Comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa”, con l’assunzione di 40 persone, per rafforzare gli strumenti di analisi e monitoraggio della spesa pubblica e i processi di revisione e valutazione della spesa.

Tra le altre cose, sarà anche istituito il “Nucleo Pnrr Stato-Regioni”, un organismo che avrà il compito di assicurare il coordinamento delle relazioni tra le amministrazioni statali, titolari di interventi del Pnrr, e gli enti territoriali.