Il fact-checking dell’informativa di Draghi sulla guerra

Abbiamo verificato sette dichiarazioni del presidente del Consiglio fatte in Parlamento
Pagella Politica
Il 19 maggio il presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto in Parlamento – prima al Senato, poi alla Camera – un’informativa sulla guerra in Ucraina, dove ha parlato della situazione militare del Paese, delle conseguenze del conflitto dal punto di vista economico e delle iniziative negoziali in corso per cercare la pace.

Dalle questioni umanitarie a quelle energetiche, abbiamo verificato sette dichiarazioni di Draghi.

Come procede la guerra

«La Federazione Russa si è ritirata da ampie porzioni del territorio ucraino, per concentrare le sue forze nell’area orientale del Paese»

Il presidente del Consiglio ha descritto in maniera corretta gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina, come spiega l’aggiornamento del 18 maggio pubblicato dall’Institute for the study of war (Isw), un centro studi statunitense che si occupa di difesa e affari esteri. La Mappa 1, realizzata dall’Isw, mostra che l’esercito ucraino ha recuperato parte dei territori occupati dai russi nella zona di Kharkiv, nel nord del Paese, mentre i combattimenti si stanno concentrando a est.
Mappa 1. Stato della guerra in Ucraina, al 18 maggio – Fonte: Isw
Mappa 1. Stato della guerra in Ucraina, al 18 maggio – Fonte: Isw

Quanti ucraini hanno abbandonato le loro case

«Sono quasi 14 milioni i residenti in Ucraina che hanno dovuto lasciare le proprie case»

Il dato citato da Draghi è confermato dalle rilevazioni dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), secondo cui dall’inizio della guerra oltre 6 milioni di ucraini sono fuggiti dal Paese, mentre circa 8 milioni hanno abbandonato le loro case, rimanendo però all’interno del Paese.

Quanti rifugiati ucraini sono arrivati in Italia

«Oltre 116 mila ucraini sono arrivati in Italia»

Il dato è corretto: secondo il Ministero dell’Interno, al 19 maggio erano più di 118 mila i rifugiati ucraini arrivati in Italia. Sul totale, 61.659 sono donne, 16.830 uomini e  39.742 minori.

Il peso di Russia e Ucraina sul commercio del grano

«Russia e Ucraina sono tra i principali fornitori di cereali a livello globale. Da soli, sono responsabili di più del 25 per cento delle esportazioni globali di grano»

È vero: Russia e Ucraina pesano per circa un terzo delle esportazioni di grano a livello mondiale. Per quanto riguarda il commercio con l’Italia, la percentuale crolla intorno al 4 per cento.

I soldi del governo per i profughi ucraini

«Abbiamo stanziato oltre 800 milioni di euro in assistenza per i profughi. Circa 300 milioni fanno parte dell’ultimo decreto “Aiuti”»

La cifra complessiva indicata da Draghi sembra essere un po’ esagerata, mentre è vero che il decreto “Aiuti”, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 17 maggio, ha stanziato oltre 300 milioni di euro a sostegno dell’accoglienza dei rifugiati ucraini arrivati in Italia. 

A queste risorse vanno aggiunte quelle previste da altri due provvedimenti. Il primo decreto “Ucraina”, convertito in legge dal Parlamento a fine marzo, ha stanziato circa 55 milioni di euro per l’accoglienza, mentre il secondo decreto “Ucraina”, approvato in via definitiva dalla Camera il 18 maggio, ne ha stanziati circa 355 milioni. Nel complesso stiamo parlando di oltre 710 milioni di euro.

Le previsioni del Fmi sulla Russia

«Secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale, il prodotto interno lordo russo calerà dell’8,5 per cento quest’anno, e il tasso d’inflazione raggiungerà il 21,3 per cento»

Le due percentuali citate da Draghi sono contenute (pag. 37) nel World economic outlook, pubblicato dal Fondo monetario internazionale lo scorso 19 aprile.
Mappa 2. Crescita dell’inflazione nel mondo nel 2022 – Fonte: Fmi
Mappa 2. Crescita dell’inflazione nel mondo nel 2022 – Fonte: Fmi

Il piano del governo per sostituire il gas russo

«Ci siamo mossi rapidamente per ridurre la quota di gas naturale che importiamo dalla Russia, che nel 2021 è stato circa il 40 per cento del totale»

Dall’inizio del conflitto, il governo ha iniziato le trattative con almeno nove Paesi per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas dalla Russia, che come correttamente sottolineato da Draghi l’anno scorso hanno pesato per circa il 40 per cento delle importazioni. Tra violenze e diritti negati, alcuni dei Paesi su cui fa affidamento l’Italia sono per certi versi molto simili alla Russia di Vladimir Putin.

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