Il 17 marzo il governo guidato da Mario Draghi ha posto la questione di fiducia al Senato sulla conversione in legge del cosiddetto “decreto Sostegni ter”, approvato a fine gennaio dall’esecutivo, che contiene misure di sostegno per le imprese e contro i rincari energetici. A favore hanno votato 191 senatori, mentre i contrari sono stati 33.
Si tratta del quarantunesimo voto di fiducia posto dal governo dal 13 febbraio 2021, giorno in cui si è insediato alla guida del Paese: 21 questioni di fiducia sono state poste in Senato, contando quella del 17 marzo, e 20 alla Camera. Si tratta di un primato, destinato ancora a salire.
Già la prossima settimana, visti i tempi stretti per la conversione definitiva, il 22 marzo un’altra questione di fiducia sarà posta proprio sul decreto “Sostegni ter” in arrivo alla Camera, così il numero complessivo salirà a 42 fiducie. Ancora una volta i deputati saranno di fatto costretti a votare il provvedimento, senza poter proporre modifiche. Al Senato la fiducia sul decreto “Sostegni ter” è stata posta su un maxi-emendamento proposto dal governo, ossia un emendamento che ha sostituito interamente il contenuto del decreto approvato circa due mesi fa, eliminando di fatto il dibattito parlamentare.
Si tratta del quarantunesimo voto di fiducia posto dal governo dal 13 febbraio 2021, giorno in cui si è insediato alla guida del Paese: 21 questioni di fiducia sono state poste in Senato, contando quella del 17 marzo, e 20 alla Camera. Si tratta di un primato, destinato ancora a salire.
Già la prossima settimana, visti i tempi stretti per la conversione definitiva, il 22 marzo un’altra questione di fiducia sarà posta proprio sul decreto “Sostegni ter” in arrivo alla Camera, così il numero complessivo salirà a 42 fiducie. Ancora una volta i deputati saranno di fatto costretti a votare il provvedimento, senza poter proporre modifiche. Al Senato la fiducia sul decreto “Sostegni ter” è stata posta su un maxi-emendamento proposto dal governo, ossia un emendamento che ha sostituito interamente il contenuto del decreto approvato circa due mesi fa, eliminando di fatto il dibattito parlamentare.