Aggiornamento 7 ottobre, ore 12:35 – Abbiamo aggiornato l’articolo con le motivazioni dell’assenza di Calenda, fornite a Pagella Politica dal suo portavoce.

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Il 5 ottobre il Parlamento europeo, riunitosi a Strasburgo, ha approvato una risoluzione (qui il testo integrale) sulla risposta dell’Unione europea ai rincari dei prezzi energetici in Europa. Tra le altre cose, con il testo – che, ricordiamo, non ha un valore di legge, ma è una sorta di dichiarazione di intenti – il Parlamento Ue ha invitato la Commissione europea a proporre un «appropriato» tetto al prezzo del gas importato «principalmente dalla Russia» e di analizzare la possibilità di disaccoppiare i prezzi dell’energia elettrica da quelli del gas. 

Tra gli assenti al voto c’era l’europarlamentare del gruppo Renew Europe Carlo Calenda, che è anche il leader di Azione. Il programma elettorale del partito, che alle elezioni del 25 settembre si è presentato insieme a Italia viva, conteneva entrambe le proposte che il Parlamento Ue ha avanzato ora alla Commissione.

Lo scorso 28 settembre, tre giorni dopo le elezioni politiche, lo stesso Calenda aveva organizzato una diretta video su Facebook «per analizzare insieme» ai suoi follower «i risultati del voto e per parlare del lavoro che ci aspetta». Tra le altre cose, Calenda aveva dichiarato (min. 8:34) che si sarebbe dimesso da parlamentare europeo, incarico che ricopre dal 2019, visto che il 25 settembre è stato eletto senatore, carica incompatibile con quella di europarlamentare, aggiungendo: «Però andrò a Strasburgo la prossima settimana perché c’è l’ultimo voto sulla questione energetica che voglio fare, e quindi andrò. Dal 12 ottobre dovrò dimettermi e opterò per il Senato».

Come anticipato, a differenza di quanto promesso da Calenda, il 5 ottobre, in aula a Strasburgo, il leader di Azione non c’era, come dimostra l’elenco dei presenti alla seduta plenaria di quel giorno. Questa assenza è stata criticata, tra gli altri, dal co-portavoce di Europa verde Angelo Bonelli, che in campagna elettorale si è scontrato più volte con Calenda.

Il nome del leader di Azione non compare nemmeno tra gli assenti giustificati, ossia coloro che hanno motivato la loro assenza «per ragioni di salute, circostanze familiari gravi, partecipazione a una missione per conto del Parlamento, gravidanza o congedo di maternità». I deputati che desiderano essere giustificati dalla partecipazione alle sedute devono presentare una domanda per posta ordinaria o elettronica alla segreteria dei questori del Parlamento europeo. È bene comunque tenere presente che un deputato europeo può segnalare di essere stato presente, sebbene il suo nominativo non figuri nell’elenco di presenza. Questa informazione è pubblicata nel processo verbale, ossia il resoconto della seduta, ma gli elenchi dei presenti non vengono modificati.

Il 5 ottobre gli assenti giustificati erano due: l’europarlamentare ungherese Anna Júlia Donáth, esponente del gruppo parlamentare Renew Europe (lo stesso di cui fa parte Calenda), e l’europarlamentare bulgara Eva Maydell, del gruppo del Partito popolare europeo. L’assenza di Calenda è dimostrata anche dal fatto che il suo nome non compare (pag. 35 e seguenti) nemmeno nell’elenco specifico dei votanti sulla risoluzione sui rincari dell’energia. 

Abbiamo contattato il portavoce del leader di Azione, che ha spiegato a Pagella Politica che la trasferta a Strasburgo è saltata per una serie di incontri in vista dell’insediamento in Parlamento e della costituzione dei gruppi parlamentari.

Nella mattinata del 5 ottobre, il leader di Azione è stato ospite di Radio Capital, dove ha commentato nuovamente i risultati delle elezioni politiche e le trattative per la formazione del nuovo governo. Tra le altre cose, Calenda ha parlato dei rincari delle bollette dell’energia, accusando l’Unione europea di aver «sbagliato tutto» sulla questione, con particolare riferimento alla Germania. Su questo punto, però, Calenda non ha menzionato la risoluzione sui rincari dell’energia, che è stata poi votata quel giorno dal Parlamento europeo.