Vaccini e morti under 40: cosa non torna nella tesi di Borghi

Secondo il deputato della Lega, l’eccesso di mortalità registrato nel 2021 si spiega probabilmente con la campagna vaccinale. Ma le prove sono traballanti
Matteo Nardone/Pacific Press
Matteo Nardone/Pacific Press
Il 12 maggio il quotidiano La Verità ha pubblicato un articolo dedicato alla tesi, sostenuta dal deputato della Lega Claudio Borghi, secondo cui nel 2021 in Italia si sarebbe registrato un aumento delle morti nella fascia di età sotto i 40 anni, in concomitanza con la campagna vaccinale contro la Covid-19. 

Secondo Borghi, la crescita dei decessi è probabilmente imputabile proprio ai vaccini, essendo «l’unico elemento di novità intervenuto». «Forse non sono stati approfonditi a sufficienza gli effetti cardiaci di medio-termine, associati al preparato di Pfizer», ha detto Borghi a La Verità. «Ad ogni modo, ne abbiamo a sufficienza perché, almeno sui giovani, la macchina delle vaccinazioni si fermi».

Ma davvero l’anno scorso le morti negli under 40 sono cresciute in maniera inspiegabile, se non facendo riferimento alla somministrazione dei vaccini? Abbiamo approfondito la tesi sostenuta dal deputato della Lega e diverse cose non tornano.

Qual è la tesi di Borghi

Un primo elemento da tenere d’occhio sono le fonti utilizzate da Borghi a sostegno della propria tesi e citate da La Verità. Da un lato, vengono riportati i dati Istat sulla mortalità in Italia relativi al 2021, dall’altro lato vengono utilizzate le stime sull’eccesso di mortalità pubblicate di recente dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Questi due insiemi di dati sono diversi tra loro, ma nell’argomentare la tesi si passa da una fonte all’altra, con il rischio di fare confusione. 

C’è poi poca chiarezza sul periodo preso in considerazione per calcolare i morti in più rispetto alle attese. Nell’articolo si parla dei mesi compresi tra maggio e fine novembre 2021, un intervallo scelto sulla base di due fattori. Da un lato, «è a maggio 2021 che le vaccinazioni sono state aperte agli under 50», ha spiegato Borghi a La Verità, anche se in realtà l’apertura delle prenotazioni era partita dalla seconda metà di maggio solo in alcune regioni e tra i 40 e i 50 anni di età.

Dall’altro lato, è stato escluso dicembre, «per schivare il potenziale effetto confondente della contagiosissima variante omicron», ha sottolineato il quotidiano. Ma come vedremo meglio tra poco, i grafici pubblicati da La Verità, con i numeri Istat sull’eccesso di mortalità, sembrano fare riferimento a un periodo leggermente diverso.

Al di là di queste osservazioni, secondo Borghi e La Verità, i numeri più importanti sono questi: l’Istat avrebbe registrato 504 morti in più tra gli under 40 nel 2021 rispetto al 2020, mentre l’Oms avrebbe stimato 894 under 40 morti in più  – soprattutto uomini – rispetto a quelli attesi, sulla base degli anni precedenti. Come spiegare questa differenza? Anche togliendo i morti diagnosticati per Covid-19 o quelli per incidenti stradali, secondo il deputato leghista rimarrebbero quasi 500 morti senza una spiegazione plausibile, a meno che non si tiri in ballo il vaccino contro la Covid-19. 

«I maschi sono i più esposti agli effetti collaterali cardiaci dei vaccini a mRna», ha infatti dichiarato Borghi, chiedendo di avviare un esame approfondito della vicenda (su questo punto torneremo meglio alla fine del nostro articolo). 

A sostegno della tesi sull’eccesso di mortalità correlata ai vaccini, Borghi e La Verità citano anche i calcoli fatti da Antonello Maruotti, professore di statistica all’Università Lumsa di Roma. Contattato da Pagella Politica, Maruotti ha spiegato di aver in effetti calcolato un eccesso di mortalità tra gli under 40 nel 2021 rispetto al periodo 2011-2019, senza però indicare nel vaccino la causa di questo eccesso. Anzi, puntando il dito proprio sulla pandemia. 

«È evidente che la pandemia abbia portato a un’inversione dell’andamento della mortalità, anche nelle età più giovani», ha sottolineato Maruotti a Pagella Politica. «Quello che è evidente, al di là di ogni dubbio, è che in corrispondenza di un picco di incidenza dei contagi registriamo, dopo circa tre-quattro settimane, un eccesso di mortalità statisticamente significativo. Questo è vero anche per l’ondata relativa a omicron».

Vediamo adesso che cosa dicono davvero le due fonti citate nell’articolo de La Verità.

Che cosa dicono i dati Istat

Iniziamo dai dati Istat, che secondo La Verità e Borghi mostrano un aumento delle morti sospetto nel 2021 rispetto agli anni precedenti. Abbiamo verificato: un aumento delle morti in effetti c’è stato, ma la lettura che ne viene data è fuorviante, per una serie di motivi.

Secondo Istat, nel corso del 2021 in Italia sono morte 7.367 persone tra gli zero e i 39 anni, 328 in più rispetto alle 7.039 del 2020 e 575 in meno rispetto alle 7.942 registrate in media ogni anno tra il 2015 e il 2019, il quinquennio utilizzato di norma da Istat come riferimento per stimare l’eccesso di mortalità causato dalla pandemia. In generale, tra il 2011 e il 2019, prima dello scoppio della pandemia, si è registrato un trend di decrescita delle morti under 40, passate dalle 10.488 nel 2011 alle 7.336 del 2019. 

Nella fascia di età tra i 15 e i 39 anni – quella citata in un grafico da La Verità – nel 2021 i morti sono stati 5.773, 378 in più rispetto ai 5.395 del 2020 e 143 in meno rispetto ai 5.916 annuali tra il 2015 e il 2019. 

In questa fascia di età, le regioni italiane, con coperture vaccinali diverse tra loro tra gli under 40, hanno registrato numeri diversi, e non tutti al rialzo nel confronto tra 2021 e anno precedente. Per esempio, quattro regioni (Abruzzo, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta) hanno registrato meno morti rispetto all’anno prima. Sette regioni (Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise e Veneto) hanno invece registrato un aumento della mortalità superiore al 10 per cento rispetto al 2020. Qui bisogna notare che il 2020 è stato un anno con una bassa mortalità per le fasce anagrafiche più giovani, viste le restrizioni messe in campo per fermare la diffusione del contagio.

Come abbiamo anticipato, La Verità sostiene di non aver preso in considerazione tutti i mesi del 2021, ma solo quelli tra maggio e novembre, calcolando 504 morti in più rispetto al 2020. Ma per arrivare ai dati mostrati nel grafico contenuto sul quotidiano, bisogna invece considerare i decessi dai 15 ai 39 anni in un periodo leggermente diverso, quello compreso tra aprile e dicembre, cosa non spiegata nel testo.

Va poi sottolineato che al momento non abbiamo ancora a disposizione dati ufficiali sulle cause di morte nel 2021, come sottolineato anche da Maruotti a Pagella Politica. Gli ultimi dati rilasciati da Istat si fermano a giugno 2020 e permettono di analizzare solo che cos’è successo durante la prima ondata della pandemia. 

Possiamo però sapere quante persone sotto i 40 anni sono morte nel 2021 a causa della Covid-19. L’Istituto superiore di sanità (Iss) condivide infatti questi dati con l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), che li rende poi disponibili sul proprio sito. In Italia nel 2021 sono state diagnosticate 224 morti di Covid-19 under 40, mentre nel 2020 erano state 208. È comunque possibile che questi dati siano una sottostima, dal momento che non tutti i decessi per Covid-19 sono correttamente individuati.

Che cosa dicono i dati Oms

Veniamo adesso ai calcoli dell’Organizzazione mondiale della sanità, che stimano la differenza tra i decessi attesi e quelli avvenuti per quantificare il reale impatto della Covid-19 nel mondo. Anche i dati dell’Oms sono utilizzati da Borghi e da La Verità per sostenere che in Italia, con l’inizio della campagna vaccinale, ci sia stato un aumento sospetto delle morti tra gli under 40. Ma in maniera simile a quanto avvenuto per Istat, pure l’utilizzo dei dati dell’Oms nell’argomentazione di Borghi e de La Verità ha diversi limiti.

Il ricorso all’eccesso di mortalità serve per avere un quadro più preciso e confrontabile tra diversi Paesi sugli effetti diretti e indiretti della pandemia. Secondo l’Oms, morti in più registrate rispetto alle attese dovrebbero quindi essere attribuite alla Covid-19, e non ai vaccini.

Secondo le stime dell’Oms, nel 2021 in Italia sono morte 717.951 persone, circa 60.400 in più rispetto a quelle attese. Nella fascia di età sotto i 40 anni, le morti attese erano 6.684, ma l’Oms ne ha stimate 7.578: 894 in più. Qui va subito evidenziato come la stima dell’Oms non sia del tutto sovrapponibile ai dati Istat citati in precedenza: secondo l’istituto di statistica nazionale, nel 2021 le morti tra zero e 39 anni nel nostro Paese sono state 7.367, 211 in meno rispetto a quelle indicate nelle sue stime dall’Oms.

In secondo luogo, va sottolineato che la stima dei decessi attesi fatta dalla stessa Oms è stata criticata da diversi esperti a livello internazionale e va dunque maneggiata con cautela. Il metodo usato dell’Organizzazione mondiale della sanità si basa infatti su un modello statistico che può essere molto sensibile a piccole variazioni nel numero dei decessi avvenuto in passato. Il 14 maggio 2022 il programma More or Less dell’emittente britannica Bbc, condotto dall’economista e divulgatore scientifico Tim Harford, ha analizzato i limiti delle stime dell’Oms, citando Paesi come Germania e India. Ospite dell’episodio è stato Jonathan Wakefield, professore di biostatistica all’Università di Washington negli Stati Uniti, collaboratore dell’Oms nel calcolare l’eccesso di mortalità nel mondo. Per rispondere alle critiche ricevute negli ultimi giorni, Wakefield ha tra le altre cose dichiarato che l’organizzazione sta lavorando a nuove stime sui decessi attesi.

Non va poi dimenticato che i dati dell’Oms sono stime e come tutte le stime hanno un intervallo di incertezza. Considerare solo il dato centrale e fare una differenza per avere un dato preciso – come fatto da Borghi e da La Verità – è ingannevole, dal momento che non restituisce l’incertezza associata a ogni stima.

C’è un’ultima osservazione da fare. Prendendo per valide le stime dell’Oms, se i vaccini avessero davvero un ruolo nel far crescere la mortalità tra gli under 40, dinamiche in questa direzione si sarebbero registrate in tutti i Paesi che hanno vaccinato la loro popolazione contro la Covid-19. Ma non è così: in Belgio, per esempio, sono state stimate poche morti in più tra gli under 40 rispetto alle attese, mentre in Irlanda – uno dei Paesi più vaccinati d’Europa – ci sono stati pochi decessi sotto la media.

La questione delle miocarditi

Prima di concludere, torniamo sulla possibile spiegazione che Borghi individua sull’eccesso di mortalità tra gli under 40, ossia l’aumento delle miocarditi tra i giovani. La miocardite è un’infiammazione del cuore, che si manifesta per lo più a causa di infezioni virali. Negli ultimi mesi, alcuni studi scientifici hanno rilevato che i vaccini contro la Covid-19 possono in effetti causare un aumento di queste e di altre infiammazioni cardiache, che però si presentano in un numero maggiore di casi tra i pazienti contagiati con il coronavirus, con conseguenze non da poco. 

Il 13 maggio La Verità ha pubblicato un altro articolo, sempre dedicato alla questione dell’eccesso di mortalità tra gli under 40, riportando un commento del cardiologo Alessandro Capucci. Secondo Capucci, «è possibile» che le miocarditi possano causare un infarto, senza presentare sintomi. Queste parole sono state interpretate dal quotidiano come un «indizio» sul fatto che «un cuore potrebbe collassare a distanza di settimane dalla puntura» di un vaccino. 

Questa lettura è però arbitraria, perché dimentica di tenere in considerazione quanto visto poco sopra, ossia che le miocarditi compaiono con maggiore frequenza tra i contagiati di Covid-19. Qui si torna alla lettura dei dati data a Pagella Politica da Maruotti, ossia che l’eccesso di mortalità è al momento spiegabile più con l’impatto della pandemia che non con gli effetti della campagna vaccinale.

In conclusione

Ricapitolando: è vero che, secondo le stime dell’Oms, nel 2021 sono morti quasi 900 under 40 in più in Italia rispetto alle attese, ma questa stima non è priva di problemi e ha un margine di incertezza. Anche i dati Istat – che sono una cosa diversa rispetto a quelli Oms – hanno rilevato un eccesso di mortalità tra gli under 40 nel 2021, ma al momento non ci sono prove solide che questo aumento sia stato causato dai vaccini, per esempio per effetto di infiammazioni cardiache. Tra le altre spiegazioni, quella più probabile è, per ora, individuabile nell’impatto della pandemia e dei contagi.

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